Meglio non rischiare di farsi male, soprattutto se è la prima volta che si fa un’attività del genere. Il Wadi Mujib offre un percorso in tutto di 13km e nel punto di massima apertura la gola arriva a 5 metri di larghezza. Ad aver avuto tempo e un pochino di preparazione atletica in più, sarebbe stato davvero bello farlo tutto, anche perché qui si trovano diverse specie di animali e uccelli.

E’ comunque un percorso fattibile da soli, senza guida, se si è in buone condizioni fisiche e si ha confidenza con l’acqua. Ti sarà dato un giubbotto salvagente e all’interno del percorso ci saranno corde e appigli per aiutarti nella risalita. All’inizio l’acqua scorre piano ed è molto bassa, poi si fa sempre più forte e alta. In alcuni punti è possibile che non si tocchi e in altri si devono scavalcare massi italsilver.com e risalire alcune rocce.

Inoltre, molte guide forniscono una lunga serie di disincentivanti destinati ai turisti meno dinamici ed avventurosi e, forse, non sbagliano ad agire in questo modo. Alle spettacolari pareti rocciose si alternano spazi desertici con vegetazione sparsa, precorsi da torrenti stagionali che si immettono nei canaloni, formando bacini idrici e alimentando una ricca flora. Al suo interno si trovano diversi begli esemplari di fauna locale tra cui la lince del deserto.

Tu dovrai pensare invece ad indossare delle scarpe antiscivolo e impermeabili, tipo le scarpette da scoglio o qualcuno indossava anche le scarpe da ginnastica. Potrai portare la fotocamera solo se è completamente subacquea e ti conviene avere un braccialetto di sicurezza per non perderla, spazzata via dall’impeto dell’acqua. Quello da terra è l’Ibex Trail, che si svolge all’asciutto sulle alture ed è fruibile tutto l’anno. Oltre a paesaggi mozzafiato c’è la possibilità di vedere la fauna del luogo, anche se alcuni animali sono molto difficili da avvistare.

La gola del Wadi Mujib ospita alcune delle scogliere più spettacolari che abbiamo mai visto e stavamo andando a fare un’escursione, nuotare, scivolare e fare una discesa al centro di tutte. A circa 100 metri dalla strada c’è una piccola piscina artificiale che raccoglie l’acqua da una piccola sorgente. Il torrente che viene risalito si trova in una gola che non è lunga più di 2 km. Il cammino si sviluppa anche attraverso arbusti di mirto profumati, molto rari in Giordania. Nella parte finale del canyon, quella più in alto, c’è una cascata di 4 metri, da qui non si può andare oltre. Io sono con altre due ragazze italiane che ho incontrato al centro visite.

Quando, a metà percorso, abbiamo raggiunto la cascata mi sono trovata ad un bivio. Potevo tornare indietro e rifare il percorso controcorrente oppure scendere nella gola attraverso la cascata di circa 20 m fino arrivare al Centro presso il Ponte Mujib. Arrivati quindi al punto di ritrovo, prendiamo le nostre corde, lasciamo la Jeep e iniziamo la discesa a piedi fino al fiume. Il Siq Trail è il percorso meno impegnativo e viene definito come facile o di media difficoltà, in realtà molto dipende dalla quantità di acqua presente in quel determinato periodo.

Raggiunto il Centro Visitatori, presentatevi alla biglietteria dove vi mostreranno il percorso e vi forniranno alcune informazioni sul livello di difficoltà che vi attende. Vi verrà inoltre chiesto se sapete nuotare (in alcuni punti l’acqua è profonda anche se vi sono funi a cui aggrapparsi per superare le pozze) e vi verrà fatto firmare un documento in cui declinerete ogni responsabilità (morte inclusa!). L’ingresso alla Riserva della Biosfera di Mujib dista circa 80 minuti dalla capitale Amman e 20 minuti dai resort sul Mar Morto. Il Mujib Adventure Center è il punto di partenza di tutte le attività che si tengono nel Wadi Mujib e vi fornirà i giubbotti salvagente necessari per il canyoning.

Dal canyoning al trekking il passo è breve, benvenuti nella Valle della Luna. Wadi Rum, una vallata scavata tra sabbia e roccia dallo scorrere di un fiume, definito dal mitico Lawrence d’Arabia “vasto, echeggiante e simile ad una divinità”. Anche qui, colori assurdi, canyon, tribù beduine, piante rare e una fauna che parte dal Lupo grigio e arriva al Gatto delle sabbie. Ad aspettare gli amanti del birdwatching branchi di orici, gazzelle e uccelli migratori; per i più sportivi, invece, impedibile il climbing sul Monte Burda, una salita che regala una vista incredibile sull’intera regione.

  • Il punto di partenza è sulla strada del Mar Morto, a circa 4 km nord dal villaggio di Safi.
  • Per finire, vi ripropongo il nostro video del viaggio in Giordania, dove ci sono alcune scene del percorso di canyoning nel Wadi Mujib e del trekking da Little Petra a Petra (cliccate qui per saperne di più nell’articolo dedicato).
  • Mi sono seduta nell’acqua, proprio al centro del letto del fiume, e mi sono fatta cullare dalla corrente, cercando di imprimere nella memoria questa bellissima giornata.
  • Lasciate tutti gli altri oggetti, compresi gli zaini, nel bagagliaio dell’auto.
  • Terminato il canyoning potrete infine accedere agli spogliatoi del Centro Visitatori dove cambiarvi, se necessario (qui però non ci sono armadietti per la custodia degli oggetti personali).

Si trovano a pochi metri dal Centro Visitatori dal quale partono tutti i percorsi di trekking e canyoning. Si è scoperto che i nostri compagni di viaggio erano canyon di grande esperienza e avevano trascorso gli ultimi 10 giorni in canyoning in Giordania. Il trekking attraverso la riserva naturale più bassa del mondo si è rivelato essere il nostro giorno più elettrizzante durante il nostro tempo in Giordania. Non è raccomandato bere l’acqua dei canyon, in quanto le persone ci fanno il bagno dentro!

Costeggiando sulla destra il Mar Morto per diversi chilometri si arriva infine al Mujib Bridge.

Il tratto inferiore del Wadi Hasa si supera con una meravigliosa camminata. Cespugli e arbusti in fiore crescono lungo il torrente alimentato da sorgenti calde e che talvolta si trasforma in cascata. La gola è molto ampia e piccole valli secondarie molto affascinanti rivelano inaspettate piscine ed altre cascate. Il punto di arrivo è vicino al villaggio di Safi, nel quale si può viaggiare a fianco ad un acquedotto. Il Wadi Hasa è, ad eccezione del Wadi Mujib, il canyon più lungo della Giordania.

Per tutta l’escursione si è accompagnati dalle pareti del Wadi Mujib, così alte che allontanano il cielo e fanno in modo che ci si senta parte del canyon. L’immersione nella natura è pressoché totale, tanto da sentirsi lontani dallo spazio e dal tempo. Immagina un percorso attraverso un canyon, come il Siq che conduce a Petra, ma inondato di acqua. Così è la gola di Wadi Mujib, mecca di avventurieri, di amanti del canyoning… e di principi. “È uno dei miei luoghi preferiti, invito tutti a visitarlo”, afferma Hamzah Al Hussein.

Un’esperienza da fare assolutamente, o per lo meno bisogna provarci. Il costo del biglietto varia a seconda del percorso che si è deciso di intraprendere e della volontà o meno, di usufruire della presenza di una guida. Terminato il canyoning potrete infine accedere agli spogliatoi del Centro Visitatori dove cambiarvi, se necessario (qui però non ci sono armadietti per la custodia degli oggetti personali). Non indossare orecchini, bracciali, collane e altri gioielli in genere perché la corrente potrebbe strapparli via. Se dovete necessariamente indossare occhiali da vista o da sole, accertatevi di legarli per bene dietro la testa. Se anche voi siete nuovi ad avventure del genere, non rinunciate senza almeno averci provato.